Player Editori Radio sceglie Radioplayer Worldwide come partner tecnologico per realizzare la prima App gestita direttamente dalle emittenti radio italiane. A breve i 44 milioni di ascoltatori settimanali della Radio avranno a diposizione un accesso più rapido, semplice e innovativo all’universo dello streaming audio e dell’offerta on demand, ai podcast, ai contenuti off line, ai video nativi delle emittenti. Grazie a un’unica App totalmente gratuita: RadioPlayer Italia.
Lo scorso 21 ottobre a Milano è stato firmato il contratto di licenza tra PER Srl, società che raggruppa tutte le emittenti radiofoniche italiane nazionali e locali, e Radioplayer Worldwide, che è già partner di undici consorzi nazionali nel mondo (Regno Unito, Germania, Austria, Belgio, Danimarca, Irlanda, Norvegia, Spagna, Svizzera, oltre a Canada e Perù). Radioplayer Worldwide mette a disposizione innovazione e ricerca tecnologica, accordi con i grandi marchi dell’automotive e con i produttori di devices digitali, per sviluppare e promuovere l’interfaccia radio dei dispositivi. PER apre il mercato italiano a una rete di alleanze e di know how in rapida diffusione nell’Unione Europea.
“Oggi avviamo un’operazione di sistema che rafforza e tutela il bene comune Radio sul web – dichiara Lorenzo Suraci, Presidente di PER srl –, e presto i nostri ascoltatori avranno un accesso unificato a centinaia di stazioni su tutti i device: mobile, desktop, in-car e inhouse. La Radio è un media potente e in constante evoluzione. Nascono così il primo aggregatore IP voluto dalle emittenti italiane, e un’applicazione gratuita che promette di non “esportare” i dati personali degli utenti. Presto si apriranno le adesioni di tutte le radio interessate, di ogni tipo e dimensione.
“Contiamo di lanciare al più presto l’App su tutta la filiera digitale: connected cars, smart speakers, smart watches, smart TV, speakers wifi, oltre a smartphone, tablet e pc – aggiunge il Direttore di PER, Michele Gulinucci – Ma i contenuti restano quelli nativi: nessuna intromissione, niente pubblicità indebita. La Radio si evolve restando se stessa”